Totti e Del Piero, fenomeni senza tempo

Totti e Del Piero, fenomeni senza tempo

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IL MESSAGGERO – Alessandro Del Piero, con garbo, ha fatto notare che al momento ha segnato più gol di Totti, il quale ha contato sino a 201. E’ vero? E’ vero: in Italia 203 reti per il bianconero e, appunto, due in meno per Totti. In Italia ed Europa, Del Piero arriva a 282, mentre il romanista si ferma a 256. Ha dunque ragione Del Piero? Sì e no. Perché il romanista le sue reti le ha segnate tutte in serie A, mentre Del Piero 21 ne ha collezionate in serie B. E la differenza è evidente. Il capitano della Juve, essendo nato due anni prima, ha anche giocato, in Italia, 32 gare in più. Per capire, va dunque considerata la media gol, altissima per entrambi: 0,43 per Totti, 0,40 per Del Piero. Se nel conto inseriamo l’Europa, i numeri all’incirca rimangono gli stessi: Del Piero ha fatto 282 reti contro le 256 dell’amico e rivale romanista, ma ha avuto a disposizione addirittura 82 partite in più. Differenza reti complessiva: 0,42 per Totti, 0,41 per Del Piero.
Non si tratta di centravanti effettivi, ma di suggeritori, fantasisti, seconde punte che si trovano a segnare un mare di gol. Come Baggio, che presto verrà superato, almeno dal romanista. Totti e Del Piero rappresentano un caso unico: due fenomeni che hanno legato la loro storia personale alla storia dei club che amano. Ci sono differenze: Totti è stato quest’anno contestato da parte della tifoseria, che l’ha considerato finito, mentre Del Piero ha subìto critiche solo da parte dei tecnici. Personalmente, abbiamo un rimpianto: hanno giocato poco insieme. Li ricordiamo protagonisti di una delle più belle partite della nazionale italiana: Dortmund 2006, Italia batte Germania per due a zero, rete conclusiva di Del Piero, dopo tacco di Gilardino e lancio dalla luna di Totti.
I due sono entrati nella storia del nostro calcio e rimarranno per sempre ai primi posti della graduatoria tecnica, con Meazza, Piola, i due Mazzola, Rivera, Bulgarelli, Facchetti, Boniperti, Riva, Zoff, Scirea, Baresi, Paolo Maldini e Robertino Baggio. Che qualcuno li abbia insultati, offesi, messi alla sbarra è offensivo per chi operazioni così odiose e assurde ha compiuto. Totti, che rispetto a Del Piero, è meno riflessivo, ha già detto di voler ospitare tutti sul suo carro del vincitore: almeno si faccia chiedere scusa.
Con Totti nel suo ruolo, con la squadra alle prese con il modulo di Spalletti e preparata in modo normale, dove sarebbe adesso la Roma? Montella, che ha fatto cose semplici e dunque intelligenti (e non vediamo perché si debba già pensare a un sostituto: diamogli tempo e modo), ha fatto 11 punti in 5 incontri. La proiezione ci dice che in un intero campionato avrebbe potuto mettere insieme 83 punti: cammino da scudetto.
Abbiamo sentito e letto che adesso Totti sta bene. Errore: Totti sta così dall’inizio della stagione. Arrivava al novantesimo quando i colleghi reggevano un tempo. Però, messo per la prima volta in discussione, ha dubitato di sé, anziché degli altri, arrivando a sbagliare cose per lui elementari. Ora che non gli viene preferito un ex giocatore, fa quello che sa fare e farà almeno sino al 2014, quando Del Piero terrà ancora per mano la Juventus. Intanto diciamo 201 volte grazie a Totti e 182 (o 203) a Del Piero, sperando che prima o poi ne possano nascere altri così bravi.

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