Vucinic: E’ una Roma da amare

Vucinic: E’ una Roma da amare

SHARE

Il Corriere dello Sport – Mirko, ripensaci. Allontana quel­la pazza idea di andare via da questa città e da questi colori. Resetta la tua voglia di Roma e della Roma, anche se potresti ave­re i migliori motivi per dire addio a que­sta avventura. Hai visto, per esempio, co­me, dopo pochi minuti, con Adriano dolo­rante alla spalla, i tifosi ti hanno applaudi­to quando ti sei alzato dalla panchina per andare a scaldarti? E hai sentito, pure, il sospiro di sollievo quando, all’inizio della ripresa, finalmente Claudio Ranieri ha de­ciso di mandarti in campo insieme a Me­nez? E’ cambiata la Roma, è cambiato il ri­sultato, è arrivato il quarto successo con­secutivo contro la Lazio, è arrivata un’al­tra notte romana e romanista. Come fai Mirko a lasciare tutto questo? Ha sorriso quando glielo abbiamo domandato e poi, correndo o quasi, ha regalato la sua gioia: «Io non ho mai perso il sorriso, a volte può capitare un minuto di follia, devo riuscire a controllarmi meglio, ma poi tutto passa in fretta. Sono contento per questa vitto­ria, ormai so quanto vale per i tifosi un successo nel derby, adesso l’importante è continuare su questa strada in tutte le ma­nifestazioni in cui siamo impegnati. Al­l’esterno possono continuare a dire ciò che vogliono, ma il gruppo c’è ed è forte, se qualcuno viene a Trigoria cinque minu­ti si fa tante risate. Tra di noi ridiamo e scherziamo sempre. La Roma si ama, Ro­ma è amore, lo dice la parola stessa».

JUAN – Il brasiliano non sta certo attraver­sando il miglior momento della sua carrie­ra. Ieri sera è stato protagonista in nega­tivo del calcio di rigore a favore, un fallo su Zarate che non si può neppure provare a discutere. Forse per questo al fischio fi­nale si è andato ad abbracciare forte for­te Fabio Simplicio:«E’ stato un bel der­by. Vincere vuole dire ritrovare la tranquil­lità. Non sono ancora al top e lo sanno an­che i miei compagni, devo lavorare duro. Ho avuto dei problemi al ginocchio, mi so­no potuto allenare poco e si vede. Mi tro­vo bene sia con Burdisso che con Mexes,siamo tre centrali di livello. Sul rigore ho provato a prendere il pallone ma Zarate è stato più svelto di me, poi per fortuna ci ha pensato Simplicio a farmi dimenticare quel fallo. Vincere il derby è sempre spe­ciale. Ora dobbiamo pensare al Cagliari, all’andata abbiamo subìto una brutta sconfitta, dovrà essere una motivazione per continuare a vincere perché noi vo­gliamo puntare allo scudetto».

DE ROSSI – Quando c’è da giocare il derby, uno come De Rossi sembra un altro. Lo sente sulla pelle, nella testa e nel cuore, come qualsiasi romano e romanista. E’ stato così pure questa volta. E per fortuna è finita con una festa sotto la Sud con ilbiondo di Ostia che è andato ad aggrap­parsi un’altra volta alla traversa, un po’ come aveva fatto lo scorso anno dopo il gol di Toni all’Inter. Bello no, Daniele?«E’ sempre fantastico vincere il derby, ogni volta è come se fosse la prima volta, an­che se devo dire che con il passare degli anni e dei derby sono sempre più tranquil­lo(sicuro? ndr).Una volta ero elettrizza­to e terrorizzato, ora va meglio. Eravamo carichi per questa sfida, volevamo vincer­la. Siamo un gruppo di brave persone, dobbiamo rimanere tutti calmi. La Lazio è un’ottima squadra, la Roma pure, ora sono quattro di seguito che ne vinciamo, è davvero una bella cosa. E adesso voglia­mo riaprire il campionato».

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.