Montella, modello Guardiola

Montella, modello Guardiola

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IL TEMPO – Il paragone con Guardiola non lo spaventa. Anzi, per dirla proprio tutta, gli interessa poco. Vincenzo Montella va avanti dritto per la sua strada, senza pensare troppo a modelli da seguire. Ha idee molto più chiare di quanto si potesse pensare quando ha iniziato a lavorare sulla panchina dei «grandi» e la squadra inizia a recepirle. Il tecnico giallorosso insegue un traguardo dal valore doppio. Se porta in Champions la Roma, può giocarsi le sue carte nell’elezione del primo allenatore dell’era americana. Al momento è una speranza, niente più. Ma la sfida è avvincente e l’Aeroplanino si è messo sotto di «brutto». Giorno dopo giorno i suoi metodi stanno conquistando la fiducia della squadra. L’accostamento con Guardiola non riguarda soltanto la giovane età comune: i due si assomigliano nell’approccio moderno e meticoloso al calcio e nello stile garbato davanti alle telecamere. Montella, poco prima di accettare il nuovo incarico nella Roma aveva programmato un viaggio proprio in Spagna per conoscere Pep (che ieri era a Brescia per un saluto agli ex compagni) e andare a seguire da vicino gli allenamenti del Barcellona. Il blitz è solo rinviato. Vincenzino intanto lavora per ore a Trigoria, studia i dati degli allenamenti registrati dal sistema satellitare che ha introdotto e vuole conoscere ogni dettagli degli avversari.

Ora ha finalmente a disposizione dieci giorni per preparare un’unica partita: quella con la Juventus, che aprirà la serie di otto finali per un posto in Champions. Stavolta la sosta di campionato può essere davvero produttiva: i nazionali assenti sono soltanto cinque (Mexes, Menez, Nicolas Burdisso, Riise e Lobont, oltre al giovane Pena), l’unico infortunato (ma recuperabile) è Cassetti mentre De Rossi si è allenato già ieri sul campo. Vincenzino intende sfruttare questi giorni per un intenso lavoro tattico, più che fisico. Impossibile pensare a un richiamo della preparazione in questo periodo della stagione, a livello atletico si continuerà con il programma stilato dopo l’addio di Ranieri che sta dando già i primi frutti. La squadra ieri ha iniziato a concentrarsi sulle esercitazioni tattiche, con un occhio particolare alle distanze tra i reparti e alla fase difensiva, il vero tallone d’Achille per una Roma che ha già subìto più gol rispetto all’intera scorsa stagione. Montella ha sottolineato gli errori di Firenze e chiesto ai suoi un atteggiamento più «aggressivo» per evitare meno rischi. Quanto agli uomini, il tecnico ha resettato il passato e ci ha messo poco a farsi un’idea: ormai il gruppo dei titolari è ben chiaro al contrario del turnover esasperato di Ranieri. La squadra ha apprezzato la sua chiarezza e anche il carattere deciso mostrato in alcune occasioni, come ad esempio l’intervallo della gara di Donetsk quando l’allenatore non ha nascosto il suo disappunto nei confronti di Borriello dopo l’episodio del rigore. Altro che amico dei giocatori, Montella si sta muovendo da tecnico esperto per riportare la Roma dove merita e conquistare gli americani.

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