Roma-Cesena, le Pagelle dei quotidiani

Roma-Cesena, le Pagelle dei quotidiani

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Una Roma bella vince e convince. Ecco le pagelle dei maggiori quotidiani.

IL MESSAGGERO a cura di Mimmo Ferretti

Totti su tutti, ma bravissimi anche Pjanic e Juan, autori – con Borini – delle altre reti romaniste. E per Lamela due assist.

STEKELENBURG 6,5 Una paratina su Ceccarelli tanto per non prender troppo freddo, nel primo tempo. Nella ripresa Eder lo supera con un numero in acrobazia, poi non si fa dribblare dallo stesso brasiliano nell’uno contro uno. E giù applausi.

ROSI 7 Spinge molto sulla corsia di destra, disinteressandosi o quasi di Parolo. Alterna giocate in profondità a uno-due con Totti o Pjanic: se/quando non vuole esagerare, non va male. Anzi.

JUAN 7,5 Si appiccica a Mutu più che a Eder e, se è necessario, mostra anche i muscoli all’avversario. Uscito Mutu ha più libertà per andare avanti e segna la quarta rete romanista da autentico opportunista.

HEINZE 6 Gioca di posizione, coprendo con apparente disinvoltura il centro-sinistra dell’area romanista. In tandem con Taddei si perde Eder nell’azione del gol cesenate, però. Unico errore di una partita buona.

TADDEI 6 Controlla Ceccarelli e avanza con costanza e precisione. Tende a non strafare, così si vede poco. In realtà, c’è. E pure parecchio. Tranne che nell’azione del gol di Eder.

PJANIC 7,5 Intermedio di destra, corre quasi in tandem con Rosi e dà una mano a Juan in fase difensiva: gara tatticamente di grosso spessore. Uscito Totti, fa il trequartista e con un terrificante destro-sinistro firma la quinta rete della Roma.

GAGO 7 Fa il De Rossi e lo fa in maniera geometrica, senza mai esagerare con i rischi in fase di palleggio. Con Viviani dentro, va a fare l’intermedio. Una sicurezza, in entrambi i casi.

GRECO 6 Intermedio di sinistra, dà l’assist a Borini-gol e, a seguire, controlla la sua zona di competenza. Troppi piccoli errori in fase di palleggio gli sporcano la prestazione.

LAMELA 7 Pronti, via e due assist per Totti. Il primo da destra, il secondo da sinistra. Poi un sacco di giocate scintillanti, con la gente entusiasta delle sue qualità tecniche.

TOTTI 10 Trentadue secondi per agganciare Nordahl a quota 210 reti nella classifica dei marcatori di sempre con la stessa (non unica) maglia, altre sette minuti per staccarlo. Poi dà una palla d’oro a Greco che manda in gol Borini. Immenso. E pure leggendario, ora.

BORINI 7,5 Luis lo preferisce a Bojan e lui ripaga la fiducia del tecnico confezionando in meno di nove minuti la terza rete romanista. Quando sta a destra fa con profitto entrambe le fasi, offrendo una sponda costante al compagno in possesso di palla. E partecipa alla grande al gol di Juan.

BOJAN 6 Rileva Lamela dopo pochi minuti della ripresa: cerca il gol con insistenza, Antonioli glielo nega con una paratona.

VIVIANI 6 Per Totti ma va a centrocampo con Pjanic trequartista e Gago intermedio. Una buona lezione tattica.

KJAER ng Per Juan dopo il quinto gol: un allenamento e poco più.

 

IL ROMANISTA a cura di Daniele Giannini

STEKELENBURG 7 Può un portiere non toccare palla per 66 minuti e farti comunque dire “ma quanto è forte?”. Lui può, perché quella parata su Eder (che non sarà quello del Brasile ’82 e nemmeno Kakà a cui somiglia parecchio nei lineamenti) la fanno in pochissimi.

ROSI 7,5 È lui che è diventato un gigante o l’Olimpico che si è trasformato in un campo da calciotto? Troppo facile per Aleandro percorrerlo su e giù, quasi senza fatica, con una maturità che ormai non deve più stupire. Il primo piccolo errore, ma piccolo proprio, lo fa a 10 minuti dalla fine. Capito che giocatore è diventato?

JUAN 7.5 Va bene, se sei in vantaggio per 3-0 dopo un niente è tutto più facile. Ma la partita diventa addirittura una passeggiata se quando molli mentalmente la presa per qualche secondo dietro hai uno che ferma tutto il possibile. Roba da far cadere in depressione gli attaccanti avversari. E siccome gli ci avanza, va pure a segnare e chiudere la partita che non si era mai riaperta.

HEINZE 6.5 Presente, grintoso, attento. Ieri sera però non perfetto, soprattutto sui fuorigioco. Quelli che aveva chiamato con tempismo unico nel primo tempo e che gli riescono meno nella ripresa. Eder se ne va due volte, segna solo in una occasione perché c’è un super portiere. Ma forse lo ha fatto proprioper questo, per far partecipare anche Stek alla festa.

TADDEI 7 Quante volte è sceso su quella fascia? Talmente tante che a metà primo tempo i compagni in 3 occasioni consecutive in 3 minuti non lo servono mentre si prende lo spazio perché sennò non c’è gusto. E lui che fa? Si arrabbia? Neanche per idea, torna dietro e ricomincia ad andare, senza sosta, come questa Roma bellissima.

GRECO 7 Il terzo gol è per l’80% suo: pressing, palla recuperata, spazio attaccato e il cross con la scritta “basta spingere” per Borini. Tutto perfetto, tutto come vuole Luis, che assiste a pochi metri e magari si sta chiedendo fino a dove può arrivare Leandro.

GAGO 7,5 Metà del primo tempo: Fernando chiede scusa a Greco per non avergli dato una palla a centrocampo. Dico, a centrocampo, mica al limite dell’area. In quel gesto nei confronti del compagno c’è tutta la sua voglia di ricercare la perfezione assoluta. Ieri Fernando ci si è avvicinato parecchio.

PJANIC 7,5 Ti piace il destro? E allora beccati pure il sinistro, che viaggia ancora più veloce. Uno con quei piedi delicati da far spavento non può avere pure quella botta. Anzi si, perché lui ha tutto: i piedi, la testa (per poco non ne fa 2), la corsa. Esplode in tutta la sua classe appena fa il trequartista, ma pure da intermedio non scherza. E per la Roma gioca ovunque, senza fiatare.

TOTTI 9 Dica 33. Trentatré. E la diagnosi del dottor Totti è pronta. La Roma vince, anzi stravince. Trentatré secondi per un altro record, 8 minuti per migliorarlo, 65 per deliziare come sempre. Numeri, numeri, numeri. Sempre più grandi, sempre più vicini all’infinito.

LAMELA 8 Un colpo di tacco e la partita, che non è neanche iniziata, è già finita. Passa un niente ed ecco il tocco delizioso per il 2-0. Fa anche altro Erik, ma questo già basta e avanza.

BORINI 7,5 Chiamatelo “neutrino” Borini. La particella elementare (lui mica tanto) che al Cern hanno sparato oltre la velocità della luce. Dopo averlo visto, gli scienziati si sono convinti che viaggiare nel tempo è possibile. L’hanno scelto per l’ultimo episodio di Ritorno al Futuro per sostituire, anzi rottamare, la DeLorean. Ah, a proposito, accanto a lui Pippo Inzaghi sembra uno sazio di gol.

BOJAN 6,5 Se non ci si fosse messo di mezzo Antonioli, avrebbe fatto un gol pazzesco. Ma l’azione meravigliosa resta anche se non può esultare. E’ solo questione di tempo.

VIVIANI SV La sostanza c’è e si vede ancora una volta. Ma lui è pronto a sfide più grandi di 25 minuti entrando sul 4-1.

KJAER SV Un quarto d’ora a partita in cassaforte

LUIS ENRIQUE 8 La Roma del primo tempo è un’arma non convenzionale. Pare che la vogliano vietare perché sennò non si gioca alla pari. Di più, non si gioca allo stesso gioco. Gli altri allenatori cercano di fare calcio (più o meno bello). Lui invece è il guerriero della luce. Lui crede e insegna a credere. E i miracoli cominciano ad accadere.

 

 

GAZZETTA DELLO SPORT a cura di Alessandro Catapano
STEKELENBURG 6,5 Intorpidito dall’umidità, non riesce ad anticipare Eder. Pochi minuti dopo, gli soffia il pallone.

ROSI 6
Corre e combatte, ma è un po’ arruffone.

JUAN 6,5 Si annoia a lottare con i fantasmi, trova gloria in attacco.

KJAER 6 Non combina guai.

HEINZE 6 Il lancione con cui pesca Lamela spiana la strada alla Roma. Si lascia scappare Eder due volte di troppo.

TADDEI 6 Ormai un terzino affidabile. Finisce da capitano.

PJANIC 7 Il Prohaska del Duemila è una sintesi di qualità e quantità.

GAGO 6,5 Dirige la squadra dalla regia, ogni ciak è buono.

GRECO 6,5 Gioca al fedele scudiero e regala l’assist a Borini.

LAMELA 7,5 Una partita tutta tacco e punta. Danza sul pallone, fa girare la testa agli avversari, regala due assist geniali a Totti.

BOJAN 6,5 Incappa nell’unica parata di Antonioli.

TOTTI In 31″ aggancia Nordahl, in 8′ lo supera. Stabilisce un altro primato: ha fatto alzare i romanisti 211 volte. Standing ovation. Ma quanti anni ha in realtà? Mostri i documenti!

Viviani 6 Altri minuti che fanno curriculum.

BORINI 7 L’operaio che va in Paradiso. Nella Roma delle meraviglie c’è gloria anche per lui. Ricorda il Delvecchio dello scudetto 2001.

All. LUIS ENRIQUE 7 Nella prima partita senza De Rossi in 9′ chiude la pratica. Il tridente Bo-To-La funziona come un orologio.

 

CORRIERE DELLO SPORT a cura di Luigi Ferrajolo

TOTTI 7,5 Si avventa sulla partita con la fame di un ragazzino. Ci mette 35 secondi per raggiungere anche Nordahl, solo sette minuti per superarlo. Strappa applausi anche andando in pressing sugli avversari, i gol non sono tutto, ma ora nessuno dirà più che Totti non segna perchè Luis Enrique lo fa giocare fuori ruolo. Doppietta al Chievo, doppietta al Cesena, vediamo dove arriva, ora che ha preso la rincorsa.

JUAN 7 Lucido, preciso nelle chiusure, anche se gli attaccanti del Cesena non lo mettono mai alle corde. E nella ripresa si toglie lo sfizio del gol, mette la firma sul 4-1. Quando sta bene ed è concentrato, la sua classe emerge.
PJANIC 7 Con Gago si impossessa del centrocampo e nell’ultima mezz’ora, quando avanza al posto di Totti, si regala anche il gol. Sempre elegante e armonioso nelle giocate.
LAMELA 7 Stordisce il Cesena nel primo tempo con tocchi beffardi, assaltando le fasce, ora a destra o dall’altra parte. Sbaglieremo, ma dopo quella poderosa esibizione, nella ripresa si specchia troppo, cerca cose impossibili e forse per questo Luis Enrique lo chiama in panchina. Gestire i giovani significa anche questo.
BORINI 7 Lui invece va al sodo, si batte come un pirata assatanato su ogni palla e quando Greco gli regala quel cross, affonda gli artigli. Poi provoca il 4-1 di Juan, con una bella incornata e non smette mai di lottare. Ha il fuoco dentro, questo ragazzo che la società si è affrettata a bloccare in questi giorni.
LUIS ENRIQUE 7 (all.) Cinque gol sono tanti, ma non dicono tutto. Partita facile, fragile il Cesena, ma resta l’impressione forte di una squadra che incomincia a girare, che libera bene gli esterni sugli out, che verticalizza e sbanda meno in difesa, anche se due ripartenze (gol compreso) le ha concesse anche questa volta. Ma forse ci siamo.
STEKELENBURG 6,5 Lavoro zero, tranne due uscite su Eder solo e lanciatissimo: sulla prima vince Eder, sulla seconda lui, portandogli via il pallone dai piedi.
ROSI 6,5 Ha ragione Luis Enrique che ha puntato su di lui sin dall’inizio. E’ meno ruvido del passato, attacca bene e difende senza fare troppi falli. Se Lamela imperversa sull’out, anche lui sfonda spesso dalla parte di Lauro e Parolo.
TADDEI 6,5 Ormai si è calato nel ruolo alla grande e nella ripresa con un recupero perfetto su Eder, partito in fuorigioco non visto, evita un gol.
GAGO 6,5 Grande sicurezza nel palleggio, tatticamente intelligente, fa il De Rossi senza averne la fisicità ma con risultati molto apprezzabili.
GRECO 6,5 Completa bene il centrocampo romanista ad alto tasso tecnico e regala a Borini l’assist del 3-0. Antonioli invece gli nega il gol nella ripresa.
BOJAN 6,5 Entra al posto di Lamela, stenta un po’ all’inizio, si inventa una giocata in area strepitosa, su cui Antonioli si oppone con un po’ di fortuna, evitando il gol.
HEINZ 6 Bel combattente, però si addormenta un paio di volte su Eder, soprattutto in occasione del gol, sul lancio di Candreva.

VIVIANI 6 Gioca i 25 minuti finali, “obbligando” Gago a spostarsi sul centrodestra. Lo fa con grande pulizia e precisione. Ogni giorno che passa, impara qualcosa e Luis Enrique lo tiene in grande considerazione.

 

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